Mica ci scherzo tanto. Ci vuole
un grado di salute e quell’approssimazione
magica che non sfugge a nessuno.
Stai fermo su quelle gambe, solleva la fronte
e mangiati una fetta di anguria. Di quella fretta
che non serve a nessuno. Mica si scherza più,
o si fa la storia o te ne vai con il melone
coperto di quella stessa noia che a me
non serve più. Ci sto ancora la su quelle terre, dentro
quei muri, con il suono di un aereo plano che sta
a quattro, a quest’ora è un piacere farsi disturbare.