Avevo incontrato Franca ad un dibattito sui lombrichi
della California, portava con se un libro sulle migliori scelte
delle sdraio da mare. Adorava la foschia
delle montagne innevate. Ambedue lamentavamo pruriti
di seconda gioventù. Era vivo in noi
il desiderio di trasformarci
in acqua corrente, almeno per un giorno.
Aveva sete di verità, avevamo
fame di novità.
Franca aveva gli occhi precipitati
nelle fessure luminose della vita, era incollata ai suoi capelli cannella.
Le piacevano le correnti marine,
teneva in mano la freschezza dei suoi anni, pregava
pregava il Padre Eterno, di aggiungere stagioni gloriose, ma
poi lei faceva benissimo tutto da sola.
Te la ricordi Franca?
Franca, quella alta meno di un albero, mangiava tutto
e non ingrassava un etto, aveva chiare
le frasi che servivano a mantenere un discorso
basato sulla tecnica del risveglio. Teneva in testa il bisogno
di uomini vestiti di qualche emozione, rari.
Sai quegli uomini che puzzano come i fiori di Maggio
spampanati al sole?
Quelli.
Aveva bisogno di uomini composti, tipo farfalle
che ti si posano un tempo sottile sulle spalle e poi via, via che la vita è breve
e non ti devi perdere neppure un sorso.
Franca
viveva con le onde affini alle vene.
Voleva solo amore, solo amore porca miseria.
Niente più, solo amore a modo suo.