E’ troppo facile, addirittura per me
che guardo da fuori le giornate
e ci vedo i profumi del tuo piacere.
I miei malumori galleggiano
verso l’esterno dei muri, Pallocco
sei il pensiero che tiene prigioniero
il salvadanaio di chi si è perso, come me
tra milioni di perché. Perché ?
Perché hai scelto proprio me ?
Perché noi insieme facciamo di più.
Perchè il tuo orizzonte lo tengo lontano
vicino al guanciale che ti aspetta.
Siamo la stessa storia.
Sei il Pallocco che ondeggia
sulle mie guance. Vienimi vicino
prendi il telefonino e tu … “papi papi”.
Cosa avrei saputo senza il tuo guardare e correre
come potevo immaginare, il mio pensiero all’istante.
L’ossessione di annusare ogni profumo
e ricondurlo ad un momento. Perché Pallocco
sei un così pizzico improvviso
girato sulla tua bandiera, aperta e sganciata
sulla distesa che si avvicina.
Io sono in un altro mondo, con tutti i palpiti in ordine
istallati sullo stesso destino dei cuori fotografati
dentro la nostra favola. Io Pallocco
sono la bacinella che tiene la lavanderia
dei miei occhi, ora si che navigano tra le forbici
e un altro vestito. Tu rimani li, sul mio pensiero di adesso.