Il mio piede poggiato sul letto
la barba fuori la camicia
l’aria serena, il tuo viso perfetto.
Nettuno sapeva di sale
la provvidenza del Cacchione
era fatale. Tu avevi del bagno la fuga
una sorsata e tanta roba, immagina
il caldo che genera un orgasmo
la macchina parcheggiata davanti la 121.
Il sole domani coprirà le nuvole
coprirà pure il mare, ti prego usciamo
usciamo da questi schemi che ci vedono perdenti
e vinti. Come potremmo essere combattivi ?
Cosa cambia non lo so, forse il fruscio
delle tue labbra è la delizia che riempe
questo paniere. Mi chiedi di scrivere
mentre facciamo l’amore, ti rendi
conto ? A me sembra
il massimo, essere distratto
mentre mi usi, e mi piace
l’attesa che tu vuoi consumare.
Voglio liberarmi di te adesso
sapere di stare male e poi stappare
una bottiglia. Sul fondo c’è
il tuo tavolo, copre l’angolo
che nasconde il mare. Vattene
che è meglio, vattene adesso
vattene e portati pure il bicchiere
di vino. Il tappo e l’angolo
senza mare. Le fughe
portano vantaggi, evitano i saluti
costruiscono ricordi migliori
depositano da qualche parte
immagini e odori che potrai
ricavarne storie, medaglie
ai piaceri mancanti.